Le origini

 

COME QUELLE di molti altri paesi della regione, si perdono nella notte dei tempi. Persino la sua etimologia è discussa e controversa. Opinione comune a molti storici è quella di includere Rogliano tra i ‘Casali del Manco’ - ossia di far risalire all’epoca di formazione di questi, la fondazione della città. I ‘Casali del Manco’, ricordiamo, sono i centri abitati   della pre-sila fondati dai cosentini scampati all’eccidio dei saraceni nel 975 d.C. che non fecero atto di sottomissione al potere feudale. C’è chi afferma, però, che Rogliano, presente già da tempi remoti, subì nel periodo saraceno solo una ri-popolazione. Secondo la leggenda, infatti,  “ … Rogliano, al tempo degli Ausoni, si chiamava Città di Sabasio, edificata da Sabasio, figlio di Cur, che diede il nome di Sabasio al fiume Savuto, presso le cui acque era edificata. Più tardi, Enotrio, ex re di Arcadia, da questa scacciato, approdato al Golfo di Squillace e risalito per il corso del fiume, arrivato al luogo ora detto <Tavolaria>, imbattutosi col nemico, usò lo stratagemma di invitarlo a tavola,  quindi, nel colmo delle gozzoviglie, lo fece a pezzi …”. Da allora, quel luogo si chiama <Tavolaria>, nome derivante, forse,  da <Tabula Ria>, cioè <pranzo perverso>. Per altri, invece, il toponimo <Tavolaria> potrebbe essere collegato ad una possibile <via delle tavole>, nel senso che, lo stesso fiume, da tempi remoti fungeva da supporto al trasporto del legname proveniente dall’altopiano silano sino alla costa tirrenica, soprattutto per la costruzione delle navi. In ogni caso “… Enotrio risalì la montagna ed in un luogo elevato, alle falde del monte Santa Croce, edificò la nuova città chiamata Rublanum, cioè la rosseggiante, per un pezzo di marmo rosso innalzato nel mezzo di antico bosco dagli Enotri, come idolo alla dea Diana: ciò avvenne nell’anno 2825 Periodica Giuliana…”. (Da: Tra i monumenti della Città di Rogliano e dei dintorni, di A. Adami, La Provvidenza, Cosenza 1936).

 

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